Come sono nati i Social?
Eccoci tornati a parlare della mia passione e del mio argomento principale: Social e Comunicazione
Sono in realtà mesi che volevo scrivere un post al riguardo, ma grazie a questo libro ho scoperto che la lettura mi appassiona tanto ed ora tra una pausa dal mio lavoro di Social Media Manager ed un caffè, sono diventata anche una Ghostwriter. Analizzando i fatti non è un lavoro ‘romantico’ come il mio, ma ho grandi opportunità (come quella di aver scelto questa volta un tema che mi interessa e mi fa crescere anche sul lavoro). In poche parole leggo diversi libri di uno stesso argomento per altre persone che non hanno il tempo, li sintetizzo per farne uscire un documento unico vendibile. Rimanendo però un fantasmino 👻, per ora mi va bene. Questa premessa era per dire che dopo aver letto il libro che presenterò a seguire, un uomo del settore mi ha mandato dei libri per intreprendere questo strano mestiere. Dunque devo ringraziare e parlare un pò di quel che è stato l’inizio di un percorso.
Condividere è importante
Spiegato questo piccolo passaggio, voglio condividere come è nato tutto, casualmente, come ogni volta!
Facebook lo utilizzo oramai per business, dunque tutta la mia vita privata ho deciso di spostarla su Instagram. Instagram da quando le persone hanno iniziato ad interessarsi di cosa faccio nella mia vita privata (STRANO MA VERO) è diventato un buon posto dove fare Personal Branding, senza saperlo però.
Spesso mi capita di dire la mia su vari argomenti e molto spesso lo utilizzo per avvicinarmi in via informale a persone che mi hanno colpito. Così è capitato per un relatore del Web Marketing Festival che ho avuto il piacere di ascoltare a Rimini. Da una semplice conversazione è nata un piacevole scambio di opinioni ed un invito a leggere il suo libro. Dai segnali di Fumo ai Social acquistabile su Amazon a meno di 10 Euro: http://amzn.to/2jc1t6F
Morire per portare una buona notizia; l’esempio di Filippide
Nell’ Antica Grecia c’erano i ‘portatori di informazione’ da cui dipendeva l’intero paese per avere news e aggiornamenti. Il messaggio importantissimo era che Atene era salva! tutti erano preoccupati per l’arrivo dei persiani, ma a Maratona vennero fermate le truppe di Dario 1.
Filippide, stanco, stremato portò comunque il suo messaggio:”NENIKèKAMEN!“. Secondo la leggenda Filippe dopo aver portato il messaggio morì stramazzando al suolo.
Diede la vita per comunicare la buona notizia, ma la sua morte ispirò Pierre De Coubertin, creatore delle moderne Olimpiadi, la cui prima edizione si svolse proprio in Grecia, ad Atene nel 1986.
Chi sa aspettare non è un perdente
Come sono nate le telecomunicazioni? Samuel Morse è un giovane pittore NordAmericano, famoso in tutti gli Stati Uniti nell’800.
Senza l’aiuto di Instagram =) Tanto famoso da essere addirittura contattato da John Adams, secondo presidente degli Stati Uniti. Carriera esplosiva decisamente e per chiudere il cerchio anche la sua vita privata andava bene. In quel periodo era felicemente sposato con una fanciulla dal nome incantevole: Lucrezia (😁), madre dei suoi tre figli. Giustamente mentre lui lavorava lontano da casa, la sua povera mogliettina morì e una cosa non si tolse dalla sua testa:
Perchè lui non era stato avvisato in tempo? Era sbagliato il sistema comunicativo, magari avrebbe potuto almeno salutarla.
I geni, come si sà trovano sempre una soluzione, allora iniziò ad ingegnarsi ed a costruire marchingegni elettrici per creare il suo primo Telegrafo. Abbandonò la sua carriera di artista e cercò dei finanziatori per la sua costruzione nata da una pena amorosa. Accettò Alfred Vail, proprietario di molte acciaierie. L’idea che nacque era quella di collegare ogni parola ad un numero (ahi ahi ahi si sarebbe affittato il secolo dopo). Alfred allora ebbe un lampo: creare un alfabeto fatto da punti e linee, che in seguito venne chiamato, in onore dell’inventore, alfabero di Morse.
Da brava scout mi ricordo bene che la prima cosa che ti imparano è ( …- – -… ), chi sà che vuol dire?
L’invenzione del telefono per amore
Le comunicazioni all’interno di una casa a più piani si sà son difficili, Antonio Meucci lo sapeva bene; lavorava nello scantinato e sua moglie era costretta a letto al secondo piano.
Sembra una barzelletta, lo so, ma l’invenzione tutta italiana (Firenze) è nata da questa esigenza di sentirsi nel caso la moglie avesse avuto bisogno di qualcosa. Inventò dunque il telettrofono (papà del telefono).
La beffa? Gli affari non gli andavano bene e non aveva 270 dollari per depositare un brevetto regolare a Washington, ne depositò dunque uno temporaneo da 20 dollari da rinnovare ogni anno con 10 dollari. Cercò prima i soldi in Italia… risultato? fu costretto a cercarli in America nuovamente. Portò in giro i suoi disegni richiedendoli poi in dietro… ma… furono andati persi! L’anno dopo il nostro caro e buon amico italiano non aveva i 10 euro, appena scadde dunque il brevetto, Alexander Graham Bell presento il suo brevetto, che chiamò telefono. (copione!)
Il wifi come nacque?
Il 23 gennaio del 1909 il transatlantico Republic venne speronato dal piroscafo italiano Florida con 1700 passeggeri a bordo. Jeff Binns lanciò per 14 ore l’SoS senza stancarsi mai, il segnale arrivò e si salvarono tutti.
Il marconista facendo semplicemente il suo lavoro aveva salvato delle vite!
Guglielmo Marconi era un ragazzo entusiasta e visionario, faceva esperimenti nella sua cameretta umida sulle onde elettromagnetiche. Autodidatta e 20enne passò la sua giovinezza a fare esperimenti, senza fermarsi mai. Fino ad arrivare a 3400 chilometri, nessuno credeva fosse stato possibile!
Alle 12.30 del 12 dicembre del 1901 la mente umana dovette ricredersi. Nel 1909 ricevette il premio Nobel per la Fisica a Stoccolma, più che meritato aggiungerei.
Effetto Sputnik
Periodo della Guerra Fredda e conflitti silenzioni devastavano il mondo. La guerra più costosa e combattuta fu la conquista dello Spazio.
I sovietici il 4 ottobre 1957 lanciarono ‘Sputnik 1’ (in russo compagnio di viaggio), scalpore e senso di rivalsa infiammarono le alte sfere militari. Gli Americani non erano stati troppo svegli, che lavoravano lentamenti su due progetti: uno della Marina Militare, l’altro dell’Esercito. Il 3 novembre 1958 venne lanciato ‘Sputnik 2’ con a bordo Laika, cagnolina famosissima che però morì due ore dopo. Il primo essere vivente ad aver volato così lontano.
L’America a quel punto mossa da estrema rabbia doveva reagire, favorì il progetto della marina: Il Vanguard, che però fallì cadendo a terra ed incendiandosi.
Il 31 gennaio del 1958 il razzo Jupiter C (vi prego, evitate di pensare anche voi a Sailor Moon), porta in orbita il satellite spaziale Explorer 1. Ecco il Genio, avranno pure perso sul tempismo, ma hanno ben pensato di misurare i raggi cosmici e le radiazioni per proteggere poi i risultati futuri. Grazie a Van Allen ed altri sceinziati si scoprì infatti che lo spazio era radioattivo. Il primo cosmonauta 27enne fu Jurij Gagarin, russo (1961) che affermò: “la Terra da qui è blu”. Quegli occhi, divennero per molti anni gli occhi del mondo. 1969, tocca agli americani, che arrivano sulla Luna.
Altre interessanti date che hanno contruibuito alla nascita di una nuova forma di comunicazione
1942 Lamarr e Antheil brevettano il Sistema di comunicazione segreta, 1944 Alan Turing decifra l’enigma, 1969 nasce Arpanet, antenata di Internet, 1971 l’italiano Faggin realizza il primo microprocessore, 1973 Martin Cooper realizza la prima telefonata mobile, 1975 Altar 8800 è il primo personal computer
Bill Gates fonda MicroSoft, 1977 Steve Jobs lancia Apple 2, 1983 viene realizzato il primo telefono cellulare, 1989 Tim Berners-Lee inventa il Web, 1991 Linus Thorvald crea Linux
1994 nasce Yahoo, 1997 nasce Google, 2001 Jimmy Wales crea Wikipedia, 2004 Mark Zuckerberg lancia Facebook, 2009 Jan Koum fonda WhatsApp, 2010 nasce Instagram, Steve jobs presenta il suo primo tablet touch-screen
Come sono nati i social?
Tutto è nato da grandi scoperte che hanno cambiato e rivoluzionato il mondo, per creare dinamiche comunicative diverse, che ad oggi sono facilmente visibili sui social.
Tutte le scoperte precedenti hanno fatto si, che noi per vederci abbiamo la possibilità di sentirci e di organizzarci. Han levato molte barriere e ne hanno sollevato altre. Hanno aumentato le distanze come le hanno avvicinate ed hanno semplificato moltissimi comportamenti permettendo di risparmiare tempo ed energie.
Tutto ciò ha contruibuito alla nascita dei Social ed alla nascita del mio lavoro.
Perchè faccio questo mestiere?
Perchè ho una grande passione! Mi sento parte integrante di alcuni processi nuovi che sembrano ormai quotidiani e che sono incredibili, perchè cambiano il Mondo.
Concludo con una delle mie frasi preferite: Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno che non lo sa e la inventa. Albert Einstein
Un grazie speciale all’autore del libro spunto dell’articolo: Simone Terreni