Articolo numero 1 della Costituzione Italiana, L’Italia è una Repubblica fondata sullo stage
Pensate di aver letto male? Niente visita dall’oculista per questo mese…avete letto bene. L’Italia è una Repubblica fondata sullo stage. Ahimè non ho coniato io questa frase, ma Beppe Severgnini http://www.beppesevergnini.com/(giuro che l’ho scoperto solo dopo, mi sentivo un genio, ma ho perso anche questa occasione).
Analizziamo i fatti
Faccio parte del girone dell’inferno dei giovani italiani che sono nel limbo della scelta di un lavoro, altalenando stage a lavoretti che accetti solo ed esclusivamente per soldi (voglio bene a tutti), oscillando tra momenti di euforia e momenti di depressione.
Sappiamo bene noi giovani italiani, quanto sia difficile rimanere saldi con proposte lavorative fuori dall’immaginario comune, che via via diventano il ‘meno peggio’.
Cosa intendo? Analizzo per ora solo fattori personali e circoscritti, ma gradirei sentire le esperienze di molti (se non volete stare in prima linea e mettere la faccia, basterebbe un: ‘ad un mio amico è successo…’ e tagliamo la testa al toro).
Bene, ad una mia amica è successo che;
- Azienda fashion milioni di euro di fatturato, cercava social media manager senza retribuzione, perchè lo stagista avrebbe avuto la grande fortuna di farsi un nome e farsi pubblicità. La mia amica ha detto no.
- Società di marketing (senza neanche dire le cifre non misurabili), in cerca di tirocinante, ovviamente affiliata a bandi, perchè paga la regione. Ruolo effettivo? jolly tuttofare, ultima ruota del carro. La mia amica ha detto si.
- Privato con piccoli-medi ricavati, assume stagista senza neanche l’intenzione di formarla, per ricoprire il ruolo di SMM full time, rimborso spese dove la benzina, è di gran lunga più dispendiosa delle entrate. La mia amica ha detto si.
- Azienda leader del settore immobiliare (no, non è Roberto Carlino), cerca stagista full time di 8/9 ore con predisposizione a trattenersi oltre le ore indicate, per lavori di SMM, grafica, consulenza, manager, addetto marketing, addetto segreteria, esperienza nel settore 4 anni, competenze Seo, Sem etc etc stipendio NON disponibile. La mia amica ha detto no, ancor prima di passare al colloquio.
- Società X, ricerca figura per aumentare l’immagine del brand. Realtà? porta a porta, stipendio in base a provviggione, gestione piramidale. In poche parole, i soldi non li vedi mai. La mia amica, non so per quale assurdo motivo, ha detto si.
- Azienda fashion cerca SMM richieste 6 lingue, tra cui il mandarino (?).
- Azienda settore farmaceutico cerca strategist marketing associate manager-stage, (che gran mal di testa solo a pronunciarlo) giornata completa, milioni di anni di esperienza per fare uno stage ovviamente a gratis, che scherzi! NO NO e NO.
- Milioni di annunci stage, dove devi far tutto, a prescindere dalla tua formazione. Per tutto è inteso che devi avere competenze senior, dove però prendi 1/5 del dovuto… se ti dice bene. NO.
Questa era una piccolissima premessa sul mio ambito, passiamo ad altro e ABRACADABRA
- Stage per fare la commessa.
- Stage per fare la segretaria.
- Stage per assistente direzione.
Per non parlare neanche di annunci dove ti chiedono soldi o ti rifilano corsi di formazione.
Stage, tirocinio, formazione on the job, voucher: belle parole che magari funzionano solo in America. Qui mi sembrano solo sinonimi di sfruttamento, che definiscono il precariato. Laddove i lavoratori percepiscono una retribuzione, gli stagisti, nel migliore dei casi, un simbolico “rimborso spese”, o dei “buoni pasto”, oppure, nel peggiore dei casi, lavorano gratuitamente, spesso anche full time.
Questa è la realtà, detto citando Hercules,
miei cari bamboccioni italiani
Eppure basterebbe così poco, tipo mandare in pensione prima, i gran vecchi lavoratori, per cercare di recuperare questo cambio generazionale che non arriva mai. Lavorare non può essere un sogno. Ma se dal canto vostro lo è; http://www.repubblicadeglistagisti.it/ questo linkato è un bel mondo, dove ci sono stage retribuiti addirittura in classifica con articoli e consigli da seguire.
Vi voglio riportare un fatto preso da http://www.ultimora.news/Disoccupazione-Italia-una che mi ha fatto ridere; ‘Nel 2015 fece scandalo la storia di uno stagista dell’Onu, che non avendo soldi per vivere a Ginevra aveva allestito un campo base in una villa e dormiva in tenda. Lo stage all’Onu non era pagato e l’aiuto della famiglia non bastava a pagare una stanza in affitto. Per non rinunciare all’esperienza lavorativa aveva quindi deciso di diventare un clochard per un periodo della sua vita, pur di catturare l’occasione e poter inserire nel suo curriculum “tirocinio all’Onu”. Un racconto che aveva fatto il giro del mondo, sconvolgendo la stampa di mezza Europa, ma per cui nessuno aveva fatto nulla’.
So che questo articolo suona come una lamentela, vi avevo avvertito che ogni tanto lo avrei fatto. Comunque sia, non accontentatevi, le aziende serie che formano esistono, esistono eccome. Basta solo avere il coraggio di dire NO, per andare oltre. Il detto del ‘chi si accontenta gode’ ha creato solo un popolo di frustrati. Noi giovani abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce e di entrate nel mondo lavorativo in maniera pulita e senza sfruttamenti inutili. Cerchiamo di abolire questa malattia della new era.
Soluzioni possibili? Entrate nel mondo del digital e diventate talmente bravi da agevolare sempre e solo voi stessi.
Just a simple comment for you!
A volte il genio non è poi così astratto.. può nascondersi dietro la tastiera di un pc, o dietro un volto.. bravissima.. diretta.. sincera..
Grazie Lemon, veramente grazie mille per le tue parole.
Quello che mi sento di dire a qualsiasi neolaureato… non buttarti in un’azienda solo perchè ha un nome! Io l’ho fatto e quando sono arrivata lì, senza neanche aver capito bene cosa avrei fatto, mi sono accorta che non era il lavoro che volevo! Piuttosto è meglio formarsi e lavorare liberamente a qualcosa di proprio, con le proprie capacità…che quelle ce le abbiamo tutti!
Mi sento completamente d’accordo con te! Anche a me, è successo questo e tu capirai tutta la mia enfasi e la mia gioia, che si è tramutata in frustrazione ed angoscia.
Mi piace anche il tuo approccio psicologico dell’affermazione: ‘le capacità le abbiamo tutti’, spero vivamente in un confronto più in là. Mi piaci.